domenica 13 settembre 2009

c'erano una volta le Brigate Rosse...

Ciao!

Il primo Presidente della Repubblica italiana che ricordo è Pertini. E’ stato il Presidente della mia infanzia, chiunque abbia la mia età lo ricorda come un nonno, quindi con benevolenza. Non è solo una questione d’età però. Era anche ciò che i nostri genitori ci raccontavano di lui: come una raccolta di cose buone da tramandare di generazione in generazione.
Ma poi il meccanismo si è rotto. In Italia continuiamo ad avere Presidenti vecchi, ma non abbiamo più i nonni. Viene spontaneo pensare che forse, essendo cresciuta, sono io a non avere più l’età della nipote. Invece non è questo il problema.

Il mio primo impatto con i nuovi Capi di Stato è sempre quello: osservo un gentile ottantenne, accompagnato da signora cotonata, che potrebbe anche destare simpatia. Ma poi leggo un po’ in giro. E chiedo: a mio padre, che è sempre stato molto attivo e partecipe in politica e che era adulto e cosciente quando questi signori facevano il bello e il cattivo tempo nello scenario politico italiano. Io chiedo chi sia questo signor Cossiga, piuttosto che Ciampi, e come per incanto spuntano situazioni collegate a nomi “inquietanti” quali Aldo Moro o a situazioni “scomode” quali signoraggio e privatizzazioni e finisce che c'è sempre il Vaticano di mezzo.
E crescendo non è più necessario chiedere: basta vedere un certo Prodi che ha recato palesi e ripetuti danni all’economia italiana, che va a reiterare il guaio in Parlamento Europeo. E un Di Pietro che, simbolo di mani pulite (ma chi lo riconosce pi
ù ora?) è entrato in politica per farsi coprire e comprare.

Tutti fatti che si trovano in libri e giornali a disposizione di chiunque. Perché, allora, mi chiedo, la maggior parte dei cittadini se ne vive a occhi foderati e orecchie basse?
Ho appena finito di leggere il libro “Euroschiavi” di Marco Della Luna. Parla di Banche, ma in sostanza di banchieri e tramacci di potere, perché chi ha i soldi ha il potere. Ed ecco il nonnino Ciampi che, dapprima Governatore della Banca d’Italia, diventa poi Capo di Stato… e sforna leggi "sorprendenti"...
E sovviene il ricordo del ritrovamento del corpo del banchiere Calvi impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra. Per tanti anni questo episodio è stato per me solo un’immagine inquietante. Ma adesso che in banca ci entro tutti i giorni, ora che, leggendo cosa succedeva in quegli anni, i tasselli di un puzzle difficile si stanno ricomponendo, non è solo l’immagine ad essere inquietante.
E se a parlare troppo a quei livelli si finisce ammazzati, a parlare troppo come lavoratore si finisce licenziati. Che praticamente non ci ammazzano, ma ci gambizzano. Il coraggio mica lo si impara: quindi occhi foderati e orecchie basse.

Questa è l’Italia che dovrebbe preoccuparci e non quella delle presunte signorine di Berlusconi. L’Italia dei sotterfugi, dei tiranni vestiti in doppio petto, dei politici che con la loro sete di potere e denaro hanno creato loro stessi la violenza dei terroristi, di uomini che senza scrupoli hanno usato i soldi per soggiogare ogni nostra velleità di democrazia.
Ottantenni dall’aria distinta che ancora occupano un posto in Parlamento. Moriranno, prima o poi, ma nell’attesa noi quarantenni dovremmo ricordare lo spirito che avevano i nostri genitori in quegli anni 70 e 80 ed insegnare ai nostri figli che oltre al coraggio c’è la DIGNITA’.

p.s. non che all’estero siano tanto meglio a dire il vero… basti pensare agli USA: a quanto pare metà delle guerre e (pare) anche l’attacco alle Torri Gemelle sono conseguenza di “sgarri” economici…


Bye,
Silvia


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