mercoledì 6 gennaio 2010

è utile la letteratura italiana?

Ciao!

Ieri sera riportavo a casa due delle mie tose pugili, classe 1993, le quali mi avevano appena illustrato un'agonia amorosa svoltasi a sms... Così ho raccontato loro che avevo sentito dalla tv, proprio in quei giorni, che nel 1990 (anno in cui io avevo la loro età) non esistevano ancora gli sms.
Reazione: occhi sgranati, stupore indefinibile (anche perchè per loro il 1990 è fuori dal calendario...) e domanda immediata "MA COME FACEVATE A COMUNICARE?" :-D
Signur! Ho iniziato ad elencare mezzi quali il telefono fisso, le cabine telefoniche, i bigliettini in classe, gli appuntamenti sulla fiducia ("ci troviamo lì a quell'ora" e se poi uno non arrivava cazzi suoi di quello che c'era) e, dulcis in fundo, la mitica suonata di campanello "Buongiorno signora, c'è Tizio?" perchè una volta c'era quasi sempre una mamma o una nonna in casa!
Le tose sono rimaste in silenzio e io ho capito che potevo pure parlargli di caverne e di clave ed era pressochè la stessa cosa...
:-)

Oggi, invece, il Pugilino deve fare un tema dal titolo "E' utile la letteratura italiana?": effettivamente se io avessi 17 anni e nel 2010 mi dessero un tema così mi smonerebbe parecchio! Però a pensarlo con la mia testa e reduce dal trauma post adolescienziale di ieri sera con le tose, sta cosa mi acchiappa parecchio!

Due righe di numero sui vantaggi ovvii: leggere fa bene, mettendoci un po' di testa si migliora la proprietà di linguaggio, si acquisisce cultura, si mantiene il cervello attivo e bla bla bla. Fin qua ci arrivano tutti.
Ma a me piace pensare alla letteratura (tutta ovviamente, non solo italiana) come ad una radio/televisione universale ed eterna... Noi sappiamo, grazie ai libri e agli scrittori, quello che succedeva anche tremila anni fa, siamo a conoscenza che non esiste solo il nostro piccolo quartiere o comune bensì terre e vite lontane grazie alle testimonianze di scrittori stranieri.

Non ci viene raccontato come in un documentario, ma (come in un film) nel modo più dolce, nel modo che fin da bambini ci ha fatto restare a bocca aperta ad ascoltare le parole di un adulto: con le fiabe, con le storie! Un romanzo ci mette di fronte alla realtà in un clima di favola: quanti film nati da romanzi storici! Quante immagini svanite in due ore, mentre il libro ci imprigiona con la morbide catene della fantasia per ore!

L'unico impegno è tenere in mano il tomo e stare un po' dietro alle parole... ma ne vale la pena! Grazie alla letteratura si sono tramandati fatti, nozioni, storie, sentimenti da sempre! E continuerà ad essere così, malgrado il computer e la moderna tecnologia: che sono utili e saranno sempre migliori, ma sono... come dire... "veloci".
Ecco forse sono più utili della letteratura: si può sopravvivere anche senza i libri e gli scrittori, indubbiamente, ma... non so voi... ma io di sopravvivere me ne frego quando ho la vita a portata di mano!

Vorrei concludere con una mia idea prettamente scolastica: una canzone, una poesia, un racconto, una storia, un libro sono belli perchè trasmettono emozioni. Che poi siano metricamente a posto, lessicalmente corretti e via discorrendo è una gran bella cosa. Ma perchè a scuola bisogna svangare l'anima squartando ogni strofa, ogni rima, ogni capitolo per cercare di trovarvi tutti i traumi interiori dell'autore? Magari a quello gli è venuta di scriverla così quella cosa mentre se ne stava seduto in bagno post lampo di genio e invece poi tutti gli studiosi a farne l'analisi molecolare e la conta delle paturnie! Così tolgono tutta la poesia, smaronano gli studenti e gli fanno passare la voglia di farsi piacere la letteratura! :-D

Bye,
Silvia

1 commento:

Anonimo ha detto...

Brava.