venerdì 18 febbraio 2011

Unità d'Italia...

Ciao!

Ha suscitato grande interesse ed entusiasmo l’ora di spettacolo che ieri Benigni si è ritagliato all’interno del Festival di San Remo. Il tema dell’intervento doveva essere la spiegazione storica dell’Inno di Mameli in onore ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Intelligente e utile lo scopo, furbo avvalersi del carisma e delle conoscenze di Benigni. Peccato però che su quasi un’ora di monologo, almeno 40 minuti il Benigni abbia espresso con andazzo sinistroide eventi di politica di questi giorni camuffando il tutto con ironia…

In ogni caso, gli spettacoli di Benigni fanno venire voglia di riprendere in mano i libri di storia, in questo caso, o la Divina Commedia, nel caso del suo famosissimo spettacolo degli ultimi anni. Poi dal farsi venire la voglia a farsela passare purtroppo passa molto poco: spenta la tv ci ripigliano i nostri ritmi convulsi e le nostre letture facili e ce ne dimentichiamo.
Invece sarebbe una gran cosa rileggere la storia. Il Risorgimento! Nel pieno dei festeggiamenti dell’Unità d’Italia e dopo aver ascoltato il comico toscano, ci si immagina un Garibaldi bello come il sole e un popolo coeso che riscopre l’eroismo! Consiglio di leggere “Il cimitero di Praga” di Umberto Eco, lettura adatta a chiunque, dove ci si può “ricordare” che Risorgimento era anche un periodo di omicidi a manetta, di congiure e falsari, di poteri corrotti e assassini. E la massoneria, i gesuiti, i carbonari. E quell’odio per gli ebrei che di lì a 50 anni sarebbe esploso con eventi allucinanti.

Gli eroi guidano le rivoluzioni, c’è bisogno di eroi. Eroi ce n'è pochi e spesso incompresi e definiti matti. Ma la rivoluzione si fa con il popolo e il popolo lo muove la fame. Dove c’è fame c’è rivoluzione. Non c’è tanto da trovare di poetico. Fame di cibo, fame di cultura, fame di giustizia. Qualsiasi fame purché si sia arrivati al limite della sopportazione.
Altro che Italia unita! Il nostro inno ha delle parole stupende, che a cantarle ci si esalta davvero! Peccato che non c’entri nulla con lo spirito reale dell’italiano codardo e furbacchione.

Mikey, l’allenatore di Rocky, un giorno disse al suo pugile che perdeva: “ti è successa la cosa più brutta che può capitare ad un pugile. Ti sei civilizzato.”
Se volete fare la rivoluzione dovete avere fame e sapere che potreste morire per chi verrà dopo di voi. Siete disposti a tutto questo?


Bye,
Sly
Sono d'accordo sul restare a casa da scuola il 17 marzo: a patto che, appunto, genitori ed educatori facciano capire ai ragazzi che non è per farli dormire e cazzeggiare, ma magari per guardare internet insieme e imparare anche senza Benigni cosa significa l'inno e cosa succedeva nella seconda metà del 1800... credeghe!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

che si sappia da che parte tira benigni è scontato, ma dalla sua ha il fatto che la sua satira è sempre piacevole e accettabile, perché ha un modo intelligente di porla. Nulla a che fare con i Travaglio, i Vauro o i Santoro. Nemmeno Crozza ci riesce così bene. E poi con uno che vende cultura come lui si può indulgere anche di più. Non sono d'accordo invece con la giornata di festa, durante la quale non solo gli studenti, ma nemmeno gli altri dedicheranno un pensiero all'avvenimento. Era meglio dedicare le lezioni ad una sana rilettura dei fatti storici e sospendere per qualche minuto il lavoro per didecare una riflessione ufficiale in ogni posto. Fatta così serve a poco, se non a spendere soldini in momenti di crisi come questo.

Babbuz

oceanomare ha detto...

Si, era quello che intendevo io sul 17 marzo... e anche sul resto :-)

L'introverso con spasmi ha detto...

Benigni ruba i soldi degli italiani

oceanomare ha detto...

L'introverso con spasmi??? Ossignur... Cmq, ho sentito dire che l'incasso di ieri è stato interamente devoluto ad un ospedale di Firenze.