venerdì 3 giugno 2011

Sesso (con un titolo così leggerete in tanti!)

Ciao!

Tra gli scrittori moderni dilaga la mania di scrivere di sesso. Si badi, non SUL sesso, ma proprio DI sesso. La letteratura erotica, quella buona intendo, ha il suo perchè e io l'apprezzo. Ma ciò che non mi va proprio a genio è il dover inserire a tutti i costi del sesso in qualsiasi trama. Se no, a quanto pare, il libro non vende. Il discorso può valere anche in ambito cinematografico, ma si sa che tra il vedere, il parlare e l'immaginare possono scorrere gli oceani... una scena di un film ha un impatto visivo violento, ma presto si sostituisce con la scena successiva. Un brano di un libro entra sotto pelle parola dopo parola, al rallentatore...

Tornando ai libri. Sempre più spesso le scene "incriminate" irrompono nella trama, quasi senza avvisarci. Un effetto come di violenza. Sessuale, appunto. Con descrizioni più cruente che dolci, con battaglie più che amplessi, alla stregua di un match di boxe più che di uno scambio amoroso, seppur intenso.

Membri eretti che finiscono come se niente fosse dentro bocche di chiunque. Proprio così: non esistono più un lui e una lei ben precisi, esistono invece due entità che si scambiano flussi non ben identificati e poi non si vedono più.
Le storie devono cominciare con il sesso, se no tanto vale non iniziare nemmeno, a quanto pare...

Ho appena terminato, ad esempio, un libro di una scrittrice spagnola: ben scritto, affrontava argomenti profondi e interessanti, ma una pagina su tre proponeva racconti di sesso e droga "fuori legge". Sono libri che qualsiasi ragazzina/o può trovare sugli scaffali di un'edicola o di un supermercato. Leggendoli si sentirà di doversi comportare in un certo modo perché nel libro non c'è vergogna. E quando manca la vergogna o il senso del pudore, viene a mancare uno di quei limiti che ci differenziano dagli animali.

Non sono nata ieri e non voglio fare la morale a nessuno. Per quanto uno preferisca una scopata a una corsa nel parco (sempre botte di adrenalina naturale sono), non mi piace che questa preferenza avvenga in età adolescienziale. Non mi piace sentire ragazze di 16 o 17 anni esclamare frasi del tipo "Sono isterica perché non lo faccio da una settimana" e leggere sui libri di eiaculazioni morbose senza alcun fastidio da parte della beneficiaria (conosciuta 3 secondi prima).

Anche a me è stato consigliato di inserire scene di sesso nei miei libri, ma se ce ne saranno sarà solo perché c'entrano con la storia, non per il profitto. Sarà il mio modo di vedere il sesso, quello dove ci può essere anche una sola notte, ma so benissimo con chi lo sto facendo e me lo ricorderò anche un lontano giorno in cui ci ripenserò. Senza vergognarmi di niente per quanto ardite possano essere state le mie voluzioni.

Forse sono all'antica? Forse. Io credo però di avere rispetto per la mia persona e per gli altri.

Bye,
Sly

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