domenica 22 novembre 2015

Secondo aggiornamento I GIGI'SS

Ciao!



Ebbene, a nome di tutti i pelosi... GRAZIE! La pubblicazione I GIGI'SS, che ho creato per raccogliere fondi per il Canile di Villotta di Chions, è andata esaurita e tanti bei soldini aiuteranno tanti canini e gattonzoli! Perciò ancora grazie a tutti quelli che hanno partecipato all'iniziativa, e quindi anche a chi si è aggiunto dopo lo scorso post: Alessio, Teo, Michela e la VALENTINA!!!

Non abbandoniamoli mai, loro nemmeno ci penserebbero. 



Bye,
Sly

sabato 3 ottobre 2015

A volte mi premiano...

Ciao!



Ogni tanto mi punge vaghezza di partecipare a un concorsino letterario e, devo dire, che mi va anche abbastanza bene! Infatti, nel mese di agosto mi sono imbattuta per caso nel concorso organizzato dal giornale IO DONNA (appendice femminile del Corriere della Sera) e mercoledì c'è stata la premiazione dei dieci finalisti. Sono arrivata nona... su millequattrocento partecipanti! Ohibò! :-)

Ci hanno premiati nel Salone degli specchi di Palazzo Reale a Milano! Figo! Organizzazione professionale, ma calorosa. Premi e complimenti!
Il tema dei racconti era "Sogno di un giardini di mezza estate" e si doveva dare voce a piante, fiori, animali. E siccome io devo sempre farmi riconoscere, gli altri nove racconti - molto belli tra l'altro - erano dialoghi poetici o ilari tra alberi e fiori vari, mentre il mio è il seguente:

Eh niente, è successo che sono andata a sbattere su una rosa.
Veramente l’idea originaria era di girare un po’ attorno a tutto il perimetro del giardino, prendendo la rincorsa e, quindi, cercare di battere il record di velocità sul giro secco. Ma, mentre tentavo l’impresa, qualcosa è andato storto. Forse è stato il vento, non ci si può mai fidare delle folate improvvise! 
Per fare il record bisogna prendere le curve strette, rischiare il tutto per tutto, sperare che nessuna condizione, climatica e mentale, vari. Così ho fatto: sono partita dallo start proprio di fronte alla tribuna  dei gladioli, ho virato con inclinazione al 67% alla curva dei tulipani, accelerato a basso regime al rettilineo dei gerani e stavo per aprire definitivamente il gas quando… prima con un’antenna, poi con un’aletta, ho urtato dei petali alla collinetta delle rose. Lo scontro mi ha catapultata come una molla e sono caduta di pungiglione pieno dentro la corolla di una margherita, impiantandomi per bene nel capolino!
Ora sto aspettando che arrivi l’ambulanza a tirarmi fuori e nel frattempo ho fissato un petalo alle antenne per ripararmi dal sole, mi godo  il venticello sulla pancia e assaporo un po’ di fresco e corroborante nettare!

Salute a voi tutti dall’Ape gp!!!


Degna discepola delle telecronache di Guido Meda! 

Bene, ora mi sposto di tavolo e vado a fare il giurato della TERZA EDIZIONE del Concorso letterario STORIE VAGABONDE, da me ideato e condotto, di cui trovate bando nel post precedente a questo. Scadenza 30 novembre!

Bye,
Sly

giovedì 1 ottobre 2015

Concorso letterario STORIE VAGABONDE - TERZA EDIZIONE: partiti!

Ciao!



Parte oggi la TERZA EDIZIONE del concorso letterario STORIE VAGABONDE da me ideato, diretto, controllato, monopolizzato e per niente democraticamente gestito! :-)
A parte gli scherzi, oltre a me ci saranno tanto simpaticissimi e gentilissimi giurati, che come sempre aggratis presteranno il loro lavoro di valutazione e metteranno a disposizione una copia del loro libro come premio finale: grazie grazie grazie di cuore!

A seguire il BANDO con tutte le istruzioni: si raccomanda di fare attenzione alle poche-semplici-chiare regole pena esclusione dal concorso e si raccomanda un'attenta rilettura dei testi per non incorrere in severe penalizzazioni sul risultato finale. Ci sono due mesi di tempo per partecipare, non abbiate fretta, ma siate sereni a curate i vostri elaborati!

La sezione B, come sempre una bizzarra novità, questa edizione prevede il TESTO TEATRALE! Buona scrittura a tutti!!!


CONCORSO LETTERARIO “STORIE VAGABONDE”
Terza edizione - regolamento
Concorso amatoriale gratuito di racconti brevi con premio in libri.


E’ indetta la terza edizione del concorso letterario “Storie vagabonde”, la cui partecipazione è aperta a tutti, purché maggiorenni, con opere aventi le seguenti caratteristiche:

-      Sezione A: RACCONTI BREVI, sia editi che inediti, della lunghezza massima di 6.000 caratteri (titolo e spazi inclusi) a TEMA LIBERO

-      Sezione B: TESTO TEATRALE! L’elaborato deve svolgersi solo tramite dialoghi, il tema è libero, la lunghezza deve essere al massimo di 3 pagine in formato word carattere Times New Roman grandezza 12, opere edite e inedite.
Verranno esclusi testi dal contenuto offensivo, pedo-pornografico, razzista o che leda in qualche modo la dignità altrui. Non si accettano opere dialettali.

La PRESENTAZIONE degli elaborati avverrà tramite MAIL, in forma di allegato, all’indirizzo

avendo cura: di specificare nell’oggetto solo il titolo dell’elaborato e la sezione a cui si vuole partecipare, di non aggiungere testo nella mail, di utilizzare file solo in formato word e di nominare tale file come il titolo dell’elaborato. Si raccomanda di non inserire dati anagrafici né all’interno del file, né all’interno della mail. Vi verranno chiesti tramite mail in caso di piazzamento utile.

Il termine ultimo per la presentazione degli elaborati è il 30 novembre 2015.

I testi che non rispettano i parametri citati verranno esclusi fin da subito dal concorso senza obbligo di comunicazione da parte della segreteria.
I testi che presentano errori grammaticali grossolani ed evitabili, se ammessi al concorso, saranno penalizzati con una riduzione nel punteggio finale, variabile a seconda delle valutazioni della giuria.

La giuria è così composta: Silvia Borghi (coordinatrice e organizzatrice), Antonio Maoggi (segretario), Candido Bottin, Elisa Irene Anastasi, Federico Sinopoli, Manuela Magi, Mauro Tonino, Pia Carmela Strafella, Veruska Vertuani. I giurati leggeranno ed emetteranno una valutazione entro il 20 gennaio 2016, la segreteria stilerà la classifica definitiva entro il 31 gennaio 2016. 

I PREMI per i primi tre classificati per ogni sezione consistono in:
-      Primo classificato: 2 libri editi dai giurati.
-      Secondo classificato: 1 libro edito e 1 libro auto pubblicato dai giurati.
-      Terzo classificato: 1 libro auto pubblicato dai giurati.
I libri, autografati, verranno spediti senza alcuna spesa a carico dei vincitori all’indirizzo che ci verrà comunicato via mail. I vincitori verranno avvisati sulla casella mail utilizzata per partecipare al concorso. In caso di mancata risposta, i premi e la classifica scaleranno agli autori successivi.


E’ attiva anche una pagina face book:

Storie vagabonde – concorso letterario

nella quale pubblicheremo aggiornamenti, variazioni ed eventuali slittamenti di date. Verranno pubblicati, inoltre, i titoli dei racconti ammessi al concorso man mano che arriveranno alla casella mail, precisando in ogni caso che il numero di “mi piace” non influirà sulla valutazione finale.
Infine, l’organizzazione si riserva, in caso di buona riuscita del concorso, di produrre in auto pubblicazione un’antologia dei migliori racconti, richiedibile autonomamente dagli interessati con modalità che verranno specificate.
I dati personali eventualmente comunicati (quali l’indirizzo di spedizione e l’indirizzo mail) verranno utilizzati solo ai fini del concorso e non a scopi pubblicitari e saranno messi a disposizione solo del coordinatore e dei giurati per poter adempiere agli impegni presi verso i partecipanti.

Per ogni altro tipo di informazione o chiarimento, potete usare preferibilmente la messaggistica della pagina face book oppure la mail scrivendo nell’oggetto INFO.

La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento.


ASPETTIAMO LE VOSTRE STORIE VAGABONDE!!!

Bye,
Sly


martedì 29 settembre 2015

Aggiornamento I GIGI'SS

Ciao!

Eccoci al primo, e speriamo non ultimo, aggiornamento sull'iniziativa de I GIGI'SS!!! Un simpatico e allegro diario di bordo della mia famiglia pelosa: Spaz - il canone -, Sigi - il canino - e Gino - il gattonzolo -, ma sappiate che da quasi due mesi si è aggiunto Spider - il ragnore, cioè il ragno che salta le ore... nel senso che si è piazzato sopra l'orologio appeso al muro della cucina e a seconda dell'umore si piazza a ore 11 o a ore una; se sta a ore 12 non ha una gran bella giornata, ma se si spinge fino a ore 9 o a ore 3 è agitatisssssssimo!!! -.

Detto ciò, oggi effettuerò il primo bonifico al canile con le vostre donazioni derivanti dall'acquisto del libricino e da ulteriori donazioni random, di cui vi ringrazio ancora di più!
Quindi, grazie a (in rigoroso ordine temporale): Angela, LORELLA, Pietro, Anna, Piero, Manuela, Mauro, Giovanni, Gigi, Anna, Roberto, SILVA, Matteo, Eleonora, Ivano, Daniele, VALENTINA!

Ricordo che ci sono ancora copie disponibili e tanti pelosi bisognosi di aiuto e di coccole!!!



Bye,
Sly

lunedì 24 agosto 2015

Nobiltà d'animo



Ciao.

Il lavoro nobilita l’uomo.
Ma anche viceversa. E’ uno scambio reciproco e solo se reciproco gratificante per se stessi e per la comunità. Ci gratifica ciò che appaga la nostra soddisfazione, ciò che rende onore ai nostri sforzi.
Perché a lavorare ci vuol fatica e a lavorare bene ce ne vuole ancora di più. Ma non può bastare una fredda busta paga a bilanciare emotivamente le nostre anime. Lo stipendio è dovuto, ci mancherebbe, e servirà a pagarci la sopravvivenza (cibo, mutuo casa, spese mediche). Lo stipendio ci basta a parificare il peso della scelta di un lavoro che magari non avremmo fatto mai per scelta. Lo stipendio, se un po’ più alto, ci può far togliere qualche voglia. Lo stipendio sono soldi, necessari per vivere in un mondo che misura tutto sul denaro, il cui metro di paragone è il soldo. Sia.
Ma i soldi non ripagheranno mai lo spirito. E un lavoro ben fatto è eseguito inevitabilmente con l’anima. Dov’è l’anima al giorno d’oggi nel mondo del lavoro? Entriamo, meccanicamente eseguiamo, usciamo. Passiamo più ore della giornata in ufficio che in altri posti e il lunedì mattina non riusciamo nemmeno a raccontarci che abbiamo fatto di bello nel weekend.
Cos’è un lavoro che predilige la bramosia dei numeri da budget alla serenità di un sorriso? Cos’è un lavoro se viene fatto per catalogarlo e non per esprimere la propria propensione? Che cos’è un lavoro se serve solo a renderci ricchi e tristi, benestanti e nervosi, borghesi e insignificanti? Che cos’è un lavoro se a fine giornata non ci resta un senso di orgoglio addosso? Che cos’è un lavoro se non una manifestazione di noi?
Certo: il sistema che impera, i capi che comandano, la famiglia da mantenere, i ritmi del mondo.
Io direi invece: codardia, pigrizia, ignoranza, mancanza di un minimo di amor proprio e mancanza d’amore verso il prossimo.

Ci stiamo svuotando, scolorendo, opacizzando, ci stiamo consumando, sporcando, strapazzando, ci stiamo smarrendo, appannando, svilendo. Ci stiamo morendo addosso. 

Bye,
Sly

lunedì 20 luglio 2015

UN ANNO DI GIGI'SS!!! Pubblicazione...


Ciao!

Quella che vedete è la copertina della mia nuova pubblicazione!
I GIGI'SS sono Spaz, Sigi, Gino e anch'io dai! Insomma, la nostra famigliola pelosa!!! L'estate scorsa ci formavamo ufficialmente e nel frattempo in facebook abbiamo raccontato le nostre milllllllle vicissitudini!
Questa è una raccolta delle più carine e divertenti, per farvi passare un po' di tempo in nostra compagnia :-) 

Il guadagno della vendita dei libricini sarà interamente devoluto al Rifugio del Cane di Villotta di Chions, canile dove c'era il Sigi! Quindi di seguito un po' di info tecniche sull'opera e su come fare per averla:

- il libricino è composto di 70 pagine e ha un costo (spedizione compresa, in caso di spedizione) di 10 euro. Ovviamente se si abita vicini, ci si vede per la consegna così al canile andranno più soldini!

- chi fosse interessato può contattarmi alla mail sly_borghi@tiscali.it dove ci scambieremo tutte le informazioni necessarie.

- se qualche canile o associazione fossero interessati ad un congruo numero di copie, possono contattarmi alla mail e gliele farò avere a prezzo di costo.

Sarebbe bello ci fosse un intenso passaparola e che questo libricino potesse essere usato anche come dono al posto di cose inutili o scelte a caso. Così potremmo aiutare tanti canini e gattonzoli! :-D

Dai, venite a divertirvi con I GIGI'SS!!!

Bye,
Sly

martedì 23 giugno 2015

Quando un libro parla...



Ciao,
non è facile che un libro mi faccia commuovere, questo ci è riuscito. Di seguito la recensione.

SONO MAMADOU di Daniele Benvenuti

Quando Daniele Benvenuti, scrupoloso e prolifico giornalista e scrittore, mi chiese di partecipare con un mio contributo a questo libro, non avevo ben compreso la figura di Mamadou Sy. Che era un pugile e che era venuto a mancare troppo giovane l’avevo capito, ma leggendo l’intero libro ho scoperto un mondo di amicizia, aiuto reciproco, riconoscenza e tanto tanto cuore.
Si dice che i friulani siano freddi. Si dice che la boxe sia uno sport cruento. Si dice che i clandestini siano il problema dell’Italia. Mamadou e la sua storia riescono a farci capire quanto si possa e si debba andare oltre ai luoghi comuni, riscoprendo un cuore e un sorriso in ogni anima e in ogni situazione.
Difficile non commuoversi leggendo la sua storia, raccontata con maestria e colore da Daniele, in un tributo emotivamente dovuto perché fortemente voluto, e che si estende a tutte quelle persone che, aiutando Mamadou, hanno scommesso nell’amore e hanno vinto.

Il Nostro, come viene spesso chiamato dall’autore, è un ragazzo senegalese, che a diciotto anni decide di raggiungere l’Italia in uno dei tristemente famosi barconi. Ce la fa e vi entra da clandestino, scegliendo Trieste come punto di partenza e restandoci poi per i successivi otto anni. Dopo varie peripezie, tra cui anche qualche decreto di espulsione, arrivano i primi aiuti da parte di una famiglia triestina, di un dentista e di altre buone anime. E arriva anche l’aiuto dello sport, con la boxe e la palestra Audace. L’animo di Mamadou lo si può leggere nel suo fantastico sorriso. Il ragazzo diventa fratello, amico, figlio, ricambiando senza riserve ogni fiducia in lui riposta.
Purtroppo a soli ventisette anni, per una banale caduta, Mamadou ci lascia. Ma di lui resta tutto nei cuori di coloro che lo hanno conosciuto. E anche di quelli che leggeranno questo libro, ne sono certa.

Mi è piaciuta l’idea di Daniele di far, in un certo senso, continuare a vivere Mamadou nel racconto finale, regalandogli qualcosa che avrebbe apprezzato e che a tutti noi avrebbe fatto piacere accadesse. Un match di boxe che, si sa, può parafrasare una vita intera.

Vi consiglio di leggere questo libro: perché è scritto bene, perché ci sono tante cose belle da conoscere e capire, perché i proventi andranno all’associazione Mamadou Sy e alla famiglia del ragazzo facendo sì, in qualche modo, che il suo sorriso non si spenga.


Sly

Ciao Mamadou!

Bye,
Sly

mercoledì 3 giugno 2015

L'importanza di essere giovani... per gli altri!


Ciao!

Qualche giorno fa, niente popò di meno che l'FBI ha fatto un'irruzione alla FIFA arrestando non so quanti dirigenti per tangenti. Il capo supremo da una marea di anni, Blatter, è rimasto stranamente intoccato (o intoccabile?). Nel frattempo era prevista l'elezione di un nuovo capo, conclusasi con la riconferma di Blatter come se niente fosse e che infatti non capiva perché avrebbe dovuto dimettersi.
Ieri però ha dovuto capitolare, in quanto hanno trovato una mail che lo incastra e che dimostra che lui sapeva tutto... ma va? Un genialoide tra l'altro colui che che pianifica tangenti via mail, bisogna dirlo.

Perché racconto ciò, che purtroppo quasi non fa più notizia, tanto tutto questo schifo sia quasi la normalità? Per soffermarmi su un fattore che sostengo da tempo: il fattore età in certi ruoli dirigenziali o comunque di rilievo sociale e la durata delle cariche.

Blatter ha 79 anni, un sacco di politici italiani superano l'ottantina, molte cariche societarie e politiche in generale sono occupate da ottuagenari che, anche se non incartapecoriti come quelli di una volta, non possono però trarci in inganno. 
Le cariche  importanti vanno date a gente più giovane, con il logico supporto tecnico dell'anziano. Perché così facendo il giovane è supportato là dove l'esperienza per forza di cose gli manca, ma nel frattempo aggiunge quell'entusiasmo che all'anziano per forza di cose è venuto a mancare. Ma soprattutto il giovane risponde di ciò che combina e se combina guai ha vita abbastanza a disposizione per pagare, perciò magari ci pensa due volte prima di.

Infine, cosa ci fa uno per diciassette (17!) anni filati presidente di un organo come la FIFA (per chi non lo sapesse parliamo di calcio.. detto tutto!)??? Come mai stava seduto da tanto tempo su quella poltrona costui? Come sempre, tutto era ovvio, tutti sapevano, tutti usufruivano (perfino il Sud Africa per ospitare i mondiali) e nessuno più si meraviglia. Amen.

Ecco, ora dico l'ultima e poi mi taccio: al di là che Renzi mi stia simpatico come un cavoletto di Bruxelles, sarebbe anche bene - quindi - agevolare la sua intraprendenza e il suo entusiasmo (chiamiamoli così...), ma sarebbe ancora più intelligente che i vecchi del suo partito (...) invece di affossarlo si mettessero nella buca del suggeritore. Per il bene del paese, una volta tanto.

Bye,
Sly

domenica 24 maggio 2015

Un secolo fa...

Ciao!

Il 24 maggio è una data tristemente famosa, ma quest'anno è particolarmente significativa in quanto sono passati cento anni dal 24 maggio più famoso: quello del 1915, quando i fanti passarono il Piave e l'Italia entro in guerra. La prima guerra mondiale.

Fa strano pensare che è passato un secolo... che ormai sono tutti morti comunque anche di vecchiaia, che ci restano "solo" le canzoni e i libri di storia. Fa strano pensare a quante generazioni si sono succedute, a quali altre guerre ci sono state, a come in questo secolo siano cambiati i mezzi e i modi del vivere, ma anche del combattere.

Io fin da piccola ho sempre sentito l'espressione "Ragazzi del '99", ci sono anche le vie cittadine dedicate ai ragazzi del '99... e poi la canzone del Piave che mormorava... Eppure la guerra è stata ben altro: morti, tanti morti, troppi morti, troppo giovani. Potremo forse solo lontanamente immaginare come poteva essere vivere a quei tempi. Speriamo di non dimenticarcelo mai del tutto.

Vabbé, il testo della canzone però lo devo mettere!

Il Piave mormorava,
calmo e placido, al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava
per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera...

Muti passaron quella notte i fanti:
tacere bisognava, e andare avanti!

S'udiva intanto dalle amate sponde,
sommesso e lieve il tripudiar dell'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero,
il Piave mormorò:
«Non passa lo straniero!»

Ma in una notte trista
si parlò di un fosco evento, 
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento...
Ahi, quanta gente ha vista
venir giù, lasciare il tetto,
poi che il nemico irruppe a Caporetto! 

Profughi ovunque! Dai lontani monti
Venivan a gremir tutti i suoi ponti!

S'udiva allor, dalle violate sponde,
sommesso e triste il mormorio de l'onde:
come un singhiozzo, in quell'autunno nero,
il Piave mormorò:
«Ritorna lo straniero!»

  E ritornò il nemico;
per l'orgoglio e per la fame
volea sfogare tutte le sue brame...
Vedeva il piano aprico,
di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora...

«No!», disse il Piave. «No!», dissero i fanti,
«Mai più il nemico faccia un passo avanti!»

Si vide il Piave rigonfiar le sponde,
e come i fanti combatteron l'onde...
Rosso di sangue del nemico altero,
il Piave comandò:
«Indietro va', straniero!»

 Indietreggiò il nemico
fino a Trieste, fino a Trento...
E la vittoria sciolse le ali al vento!
Fu sacro il patto antico:
tra le schiere, furon visti
Risorgere Oberdan, Sauro, Battisti...

Infranse, alfin, l'italico valore
le forche e l'armi dell'Impiccatore!

Sicure l'Alpi... Libere le sponde...
E tacque il Piave: si placaron l'onde...
Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò
né oppressi, né stranieri!


Bye,
Sly

lunedì 27 aprile 2015

L'unica regola

Risultati immagini per oppressione

Ciao!

Ricordatevi sempre, tutti, che la REGOLA N.1, anzi, L'UNICA REGOLA E':

NON ROMPERE I COGLIONI!

Se ti accorgi che il mondo frana sulla testa di uno, lascia che frani, fai finta di non essertene accorto, meglio tonto che rompicoglioni!

Se ti accorgi che una cosa potrebbe essere fatta meglio e prima, lascia che continuino a farla male e in ritardo, fai finta di non sapere niente, meglio ignorante che rompicoglioni!


Se il mondo fa cagare, se avessi la chiave magica perché tutto andasse meglio, lascia stare, resta nella merda e fai finta di niente, meglio sporco che rompicoglioni!


Se è finita la birra bevi acqua, e pure quella di rubinetto, fai finta di niente, meglio sfigato che rompicoglioni!


Se qualcuno ti rompe i coglioni, sparagli subito, che si renda conto: meglio morto che rompicoglioni.


Sly

lunedì 6 aprile 2015

Finché non ci scappa il morto

Ciao!

E' successo che qualche giorno fa un aereo tedesco si è schiantato sui monti tra Spagna e Francia. Centocinquanta morti.
Subito la situazione è apparsa strana, non configurabile con un normale guasto tecnico, né con un attentato terroristico.
Scava di qua, ascolta la scatola nera di là, ravana un po' in internet e che si scopre? Che il copilota era depresso e aveva architettato di suicidarsi, ma coinvolgendo tutti i passeggeri e gli altri membri dell'equipaggio. Siccome aveva percepito e/o intuito che la sua idea poteva non trovare d'accordo gli altri, ha approfittato di una lacuna mostruosa nelle regole di volo e, chiusosi dentro la cabina, ha portato a termine il suo gesto.

Dopo l'attentato alle Torri Gemelle si è deciso che le cabine di pilotaggio dovessero essere chiuse e apribili solo dall'equipaggio all'interno. Quindi, che è successo, che il pilota doveva fare pipì ed è uscito... e quell'altro si è chiuso dentro. 
Ora, non mi ricordo su quale nazione i bagni sono dentro la cabina. In America invece i membri dentro la cabina devono essere almeno due, quindi se uno si assenta deve chiamare un terzo a sostituirlo. Ovvio no?
A quanto pare in Europa no. In Europa, perfino nelle perfettissima ed efficientissima Germania, bisogna aspettare che ci scappi il morto per capirlo. E qui sono morti in centocinquanta per non aver pensato a una cosa così ovvia, ma così ovvia...

Volevo solo dire che, certo, questo è un caso... certo può capitare... il problema è che la maggior parte delle cose funziona così, specialmente nel modo del lavoro! E che spesso per fortuna sfacciata non succeda niente non è una regola di sicurezza!

Ah, a proposito... non c'entra col suicida, ma visto che ci siamo: Expo a Milano... sappiate che tra tangenti e bustarelle sono rimasti talmente indietro con i lavori, che non c'è tempo di fare i collaudi delle strutture! Abbiamo mezzo mondo in casa e rischiamo di seppellirlo. Che bella figura!

Bye,
Sly

mercoledì 11 marzo 2015

Fecondazione eterologa

Ciao!

E' di questi giorni la notizia che la prima donna in Italia che ha potuto procreare con la fecondazione eterologa ha partorito due gemelli.
La fecondazione eterologa è quel processo per cui una coppia può avere figli con il seme maschile o con l'ovulo femminile di qualcuno esterno alla coppia. Nel caso succitato la donna ha fatto inseminare ovuli di un'altra donna fuori dal suo corpo e poi, a cinque giorni di vita, le sono stati inseriti e la donna ha portato avanti la gravidanza.

Sono stata tacciata di bigottismo cattolico e di ignoranza sentimentale e di ristrettezza mentale e di incapacità di dialogare. Ma io continuo a pensare che certi accanimenti contro ciò che la natura ci ha riservato, siano solo frutto di paranoie e carenze psicologiche. Credo che avere figli, diventare ed essere mamma siano esperienze immensamente intense, ma se anche una donna non riesce a viverle e provarle possa essere donna lo stesso. E che una donna equilibrata sa anche farsi una ragione di certe sfortunate mancanze che le sono potute capitare. E che il vero amore non è solo per ciò che è nostro: il vero amore è, senza bersaglio e senza etichetta e senza codice fiscale.

Volevo scrivere un post lungo e particolareggiato, per spiegare bene e meglio, ma poi chi se ne frega. A buon intenditor poche parole. 

Bye,
Sly

sabato 14 febbraio 2015

Quanti santi inutili...

Ciao!

Avevo erroneamente pensato che il periodo ultimo di agonia prima della nuova estate fosse quello di Natale e Capodanno, ma mi sbagliavo: c'era ancora il rigurgito di metà febbraio con il festival di San Remo e la ricorrenza di San Valentino! 

Per quanto riguarda il primo santo... come da tradizione in questo blog non ce ne frega una beata mazza. Perciò se volete sapere chi ha cantato, chi ha vinto o vincerà e polemiche di bassa levatura morale e intellettuale, cercatele altrove. A me è bastato vedere che una delle vallette dell'uomo abbronzatissimo che conduce è Arisa... cioè, Arisa una valletta... ma una volta non c'erano delle graziose e inutili farfalline che sbucavano da angoli remoti e che tanto rendevano l'effetto effimero quanto stolto ma oltremodo esteticamente apprezzabile, tipico della valletta??? Bah...

Per quanto riguarda il secondo santo... idem come sopra, direi! Noi si preferisce di gran lunga San Faustino, che tanto qua in casa GIGI'SS siamo tutti anarchici, ma collaborativi!

Perchi non sapesse chi sono i GIGI'SS farei un riassunto delle puntate precedenti (che a breve servirà per altre comunicazioni di servizio): c'era una volta la Sly, che conviveva con il canino nero Spaz da circa undici anni. Quand'ecco aggingersi alla famiglia il canino biondo anziano Sigi e il gattonzolo cucciolo nero Gino. E divennero i GIGI'SS! :-D Ne abbiamo da raccontare! Stay tuned!

Bye,
Sly

domenica 1 febbraio 2015

Abemus Presidente


Ciao,
ebbene, come da previsioni del super stratega (nonché presidente del consiglio non eletto) Matteo Renzi, forte di un centro destra allo sbando, alla quarta votazione è stato eletto il dodicesimo Presidente della Repubblica italiana: Sergio Mattarella. Voti 665: Pertini ne aveva ottenuti più di 800 e sui 700 c'erano persino Ciampi e Cossiga...

Ora, è ovvio che chi sia veramente un politico ultrasettantenne, ultimamente nell'ombra, lo sanno veramente solo quelli di una certa età, coloro che erano attivi in politica ai tempi della democrazia cristiana... A noi ci salva internet e qualche bel articolo di opinionisti seri.
Sergio è il fratello del più "famoso" Piersanti, ucciso dalla mafia. E questo mica fa di lui un santo, sia chiaro. Infatti, salta fuori che Sergio era uno di quelli, insieme al sindaco di Palermo (suo concittadino) Leoluca Orlando che si scagliò contro Falcone e il suo operato, facendo in modo che giudice si trasferisse a fare altri lavori a Roma. E da lì tornava quel giorno che saltò in aria come tutti sanno.
Ora, mi rendo conto che finché andiamo a ravanare presidenti tra i politici della prima repubblica, è difficile trovarne uno di completamente pulito o indenne da passi falsi. Ma ci sono dei fatti che vanno oltre e, come con Cossiga, quando certi comportamenti portano a fatti luttuosi (Aldo Moro e Giovanni Falcone) il peso sulla persona non può passare indifferente.

Ah, poi altre cose... tipo il mattarellum (legge elettorale), ha appoggiato la candidatura del mafioso Vito Ciancimino a sindaco di Palermo, ha proibito un concerto di Madonna perché aveva delle scene profane, è interista... la Rosy Bindi che piange di gioia appena sa della sua candidatura... 

Poi può anche essere che fare il Presidente sia altra storia, che magari Mattarella lo farà anche bene... cioè stando zitto e firmando pure la scritta t'amo sulla sabbia... così da permettere allo showman Renzi di splendere in tutta la sua luce propria... radiottiva, al momento.
Certo che oggi Mattarella ha telefonato all'ex Presidente Ciampi esordendo con "Tu sei per me un punto di riferimento"... ah benon! Cominciamo proprio bene...

La cosa entusiasmante di questa elezione, comunque, è stato il clima da nomination modello Grande fratello o Isola dei famosi. Una cosa di gusto provinciale e pessimo, che di politico aveva ben poco. Per fortuna (...che culo!) ci ha pensato lo showman del Presidente del Consiglio in carica autoelettosi, che ha tessuto qualche trama politica, che tanto ricordava la scuola democristiana... ma così per dire... per dire.

Vorrei concludere con delle chicche elettorali, e non, del periodo in corso:
- Mattarella, appena eletto, si è mosso a bordo di una Panda e tutti lo hanno elogiato per la sobrietà... anche Renzi era arrivato in Smart e ora va a sciare con il jet privato pagato da noi...

- il portale Tiscali, ad ogni votazione riportava l'esito e il vestito della ministra Boschi, a pari importanza, con tanto di foto... della ministra ovviamente, circondata di tentacoloni panciuti dai capelli bianchi...

- nell'era tecnologica è per lo meno bizzarro vedere come mille onorevoli votino per l'elezione del Presidente con tanto di foglietto di carta, matita e urna di vimini...

- concludo con l'ennesima twittata idiota del Renzi... Premessa: la disoccupazione nel mese di dicembre, quindi rispetto a novembre, è diminuita dello zero virgola zero zero qualcosa e a dicembre ci sono stati centomila posti di lavoro in più rispetto a novembre. Ovviamente il twitt era di gioia e gaudio e fiducia nella crescita. Peccato che non abbia scritto a che mese si riferiva, che quando negli altri 11 mesi non si migliora una mazza non twitterà, che a ottobre eravamo messi così male che non si vedeva tanto male dal duemila e poco più... e lui è stato zitto zitto...

Ma io ogni tanto mi dico che se gli italiani credono a tutto ciò che vedono e leggono... forse si meritano anche tutto ciò che vedono e leggono. 
Buon lavoro Presidente! Si ricordi che Cossiga è stato zitto due anni prima di dare via all'embolo e alle picconate, magari lei prenda subito una posizione.

Bye,
Sly

sabato 17 gennaio 2015

Democrazia intellettuale



Ciao!

Tutto sommato aggiornare un blog non è particolarmente impegnativo dal punto di vista degli spunti di discussione. Detti anche polemiche. Ogni giorno ce n'è una: un po' perché siamo veramente bravi a creare situazioni imbarazzanti, un po' perché alla gente non passa più e polemizzare occupa quel poco di neurone rimasto per qualche tempo. Tant'è che si finisce per controbattersi con veemenza anche dove si è in sostanza d'accordo.

La libertà di parola sui social e il fatto che i social abbiano preso eccessivamente piede presso chiunque, ha portato ad una tecnica di espressione parecchio discutibile e fastidiosa, basata sull'offesa gratuita e sull'arroganza. Anche scrivendo si riesce ad ottenere ragione urlando... Ciò che più non sopporto è la mania di dare dell'idiota a chi non la pensa come te, a prescindere dalle motivazioni.
Voglio dire, è idiota chi spara sentenze senza informarsi e le spara pure borioso. Ma chi si forma un'idea io lo stimo. Anche se diversa dalla mia, o forse soprattutto per quello: non sopporto i caproni opportunisti di cui è pieno il mondo.

Veniamo quindi alla polemica della settimana: la liberazione di Vanessa e Greta, due ragazze italiane rapite in Siria circa sei mesi fa. Si vocifera che sia stato pagato un riscatto di dodici milioni, ma ovviamente il ministro degli esteri nega. Cerchiamo di capirci subito: la vera verità probabilmente non si saprà mai, ma in ogni caso se c'è ancora qualcuno che crede a quello che dichiarano i ministri... beato lui! 
Parlando in termini molto freddi, il riscatto ha dell'assurdo: per salvare due anime abbiamo finanziato terroristi sull'acquisto di armi che ne ammazzeranno ben più di due, di anime. Bisogna anche smetterla di ragionare a "Le salvo perché sono italiane" perché se no tutti i discorsi pacifisti del siamo tutti fratelli e io sono Charlie diventano un po' delle prese in giro. Come bisogna smetterla di ragionare a "Pensa se si trattava di una tua parente" perché se no dovrei piangere fiumi di lacrime ogni giorno per i morti dall'Australia all'Uzbekistan, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno! Suvvia, nelle questioni internazionali o di vasto raggio bisogna essere asettici e quando c'è un dolore personale bisogna portare rispetto al dolore anche se minimo, ma non mescoliamoli in ingenue pantomime o in giochini di tornaconto mediatico!

Poi c'è la questione di cosa ci facevano queste qua in Siria da sole. Già. Voglio dire, se devi fare volontariato affidati almeno a qualche organizzazione specifica. E se non ti va o preferisci seguire una tua linea e rischiare... rischia! E sinceramente, che uno rischi così tanto solo per portare aiuti che potrebbe portare anche con meno pericoli, a me puzza parecchio. E infatti, una volta rapite, il web ha scovato notizie alquanto ambigue sulle finalità delle due ragazze e sulle loro frequentazioni e contatti. Ambigue e contraddittorie sia per la loro posizione, che per quella del governo italiano rappresentato dal succitato ministro degli esteri... Ti credo che andavano liberate, se no sai che casino saltava fuori se mandi due ragazze a morire così? Sempre che poi le due in questione fossero veramente ingenue.
C'è da dire che le due signorine, infatti, sono tornate ben pasciute per essere state sotto prigionia siriana per circa sei mesi...

Ora, scusate ma io ho un punto debole. Uno solo, sia chiaro... ;-)
Cioè, quando succedono questi fatti il pensiero mi va immediatamente alla vicenda del povero Callipari, morto per salvare un'ignorante Sgrena, giornalista che ha voluto fare la sborona rischiando dove sapeva di non potere e infatti è stata beccata. Ma il fatto ancor più grave è il comportamento strafottente e indelicato (chiamiamolo indelicato!) della Sgrena negli anni successivi. Che se io fossi una parente di Callipari le avrei già tirato un cartone sui denti!
Perché scrivo questo: oltre che per giustificare una mia umanità che mi porta, come tutti, ad avere delle spinte emotive verso certe prese di posizione, lo scrivo anche per riagganciarmi con il discorso iniziale del confronto di idee. Il problema non è avere idee differenti, il problema è riuscire ad averle in quanto nate da una conoscenza dei fatti, da una cultura, da un ragionamento proprio. Ma soprattutto, ottimismo o meno, da un senso della realtà: come si fa ancora a credere che quello che ci dicono i governanti sia la vera verità? Come possiamo ancora pensare che le notizie dei giornali non siano pilotate ad arte? Come si fa a credere di essere noi cittadini il fulcro dei pensieri dei nostri governanti???
Sia chiaro, intendo governanti di tutto il mondo, mica solo i nostri. Anzi, forse noi siamo anche quelli più baucchi. In America e in Russia ci sanno fare con più esperienza, anni e anni di allenamento all'occultamento...

Dobbiamo reimparare a coltivare la cultura delle idee, del ragionamento. Non c'entra la destra e la sinistra, non c'entra il giusto e lo sbagliato su cose ovvie quanto il sole e la luna. C'entra l'uso di quel povero neurone abbandonato che ancora però ci rimane aggrappato alle pareti del cervelletto con tenacia, come Manolo alla roccia.

Ah, a tal proposito: siamo d'accordo tutti, spero, che le due tipe sprovvedute non hanno niente a che fare con i due marò, vero? Bene.

Bye,
Sly    

domenica 11 gennaio 2015

Io sono razzista



Ciao!

Un post sui fatti di Parigi era doveroso, anche se non è facile affrontare la selva di argomenti che si aprono da un episodio del genere. E poi, sappiatelo e immaginatelo dal titolo del post, non sarò dolce.

Il fatto: in Francia il giornale Charlie Hebdo pubblica vignette satiriche abbastanza pesanti e spesso di cattivo gusto. Su qualsiasi tematica, su qualsiasi religione e su qualsiasi stato. Solo che, mentre nell'occidente cristiano si fa a meno di comprare il giornale se si dissente sui contenuti, nell'occidente mussulmano si arruolano tre teste calde e le si manda in redazione a Parigi a sparare ai vignettisti. Dodici morti. Poi si scappa, si viene inseguiti, si prendono ostaggi, si spara ancora uccidendo poliziotti (altrettanto musulmani, fatalità...) e alla fine si muore comunque, ma con un'altra decina di vittime sparse lungo il tragitto.

Ora, partono varie considerazioni: sulla paura di attentati in Europa, sulla libertà di stampa, sulla tanto declamata tolleranza razziale in Francia (gli attentatori erano mussulmani francesi di seconda generazione), sulle idee della Fallaci che anticipavano questi fatti e altri, e chi più ne ha più ne metta.
Intanto trovo sbagliato paragonare, come è stato fatto, la sparatoria al giornale francese con l'attentato alle Torri gemelle del 2001, seppure la provenienza ideologica del gesto (e forse anche i manovratori occulti) siano gli stessi. Voglio dire, considerando già solo il numero delle vittime e il fatto che siano finite dentro al "mucchio" solo perché si trovavano nelle Torri, non è come a Parigi che il bersaglio era ben preciso. Questione di rispetto delle proporzioni e della sfortuna, voglio dire.

Sulla libertà di stampa credo ci sia poco da dire: è giusto che ci sia, anche se spesso si rasenta l'offesa e il dileggio senza un minimo di umanità. Certo è che per dissentire non è necessario ammazzare.
Uccidere fa parte della strategia successiva: quella del terrore. Ne sappiamo qualcosa noi in Italia con mafia, camorra, 'ndrangheta, Brigate Rosse, tangenti e poi chissà che altro esiste! Pensiamoci: siamo terrorizzati (e i terroristi lo sanno bene, visto il nome che portano poi...) da venti morti in quanto avvenute per mano islamica, ma le centinaia di morti per opera delle organizzazioni criminali ce li siamo dimenticati? Beh, certo, come fra qualche tempo succederà per i vignettisti di Charlie Hebdo. Scalpore esagerato, fiammata imponente e poi tutto procede come prima. L'attacco dell'11 settembre 2001 ci ha segnati un po' di più, è vero, ma adesso pensateci un po' e ditemi come vi sentite... E pensate agli anni di piombo... la mia generazione (e non siamo vecchi!) mica sa niente, anzi in troppi sperano nel ritorno delle BR. In tanti nel ritorno del fascismo.
Quello che voglio dire è che, probabilmente anche contro le speranze degli stessi terroristi, c'è un'ignoranza storica che ci pervade, l'ignoranza non tanto delle date e dei nomi, ma dei contenuti ideologici e delle loro conseguenze. L'ignoranza sulla ciclicità della storia.

E qui mi aggancio ad un altro aspetto: ovviamente la televisione e le radio, e i social, si sono accesi di post e dibattiti sull'islamismo, sui mussulmani, sui terroristi, andando a scomodare papi e crociate e Corano e vangeli! Incalzati da un tam tam di informazioni continuo, culminato con la diretta dell'ultima strage... c'erano più telefonini e telecamere che armi, ma la strage si è compiuta ugualmente. Ora, ben venga se ogni tanto rispolverare certi argomenti può contribuire a fare cultura... ma bisogna anche conoscerli questi argomenti! Se ne sono sentite di ogni! Penso che qualcuno possa anche essersi inventato pezzi di Corano pur di giustificare le proprie idee... Il grave è che le mandrie di persone che seguono i media, sono quelli che guardano i programmi condotti da Barbara d'Urso, e poi ci credono alle varie boiate che sentono!!!

Infine, concluderei con una doverosa e sentita carrellata sul buonismo, anche per riagganciarmi al titolo del post. Anch'io ho sostenuto subito l'iniziativa "Io sono Charlie", non tanto perché mi piacessero le vignette, quanto perché non mi sento né terrorista né mussulmana, ma soprattutto perché sono per la libertà di pensiero e di espressione. Poi, si sa, l'espressione sa prendersi le oneste libertà a seconda dell'intelligenza che trova...
Resta però sempre il fatto che nessuno ha mai il coraggio di ammettere di essere razzista, ma alla fine in qualche modo lo siamo un po' tutti. Cito definizione di razzismo:  Ideologia che, fondata su un'arbitraria distinzione dell'uomo in razze, giustifica la supremazia di un'etnia sulle altre e intende realizzarla attraverso politiche discriminatorie e persecutorie/ estens. Ogni atteggiamento o manifestazione di intolleranza. Ecco, sia chiaro, la definizione è particolarmente cruda, ma spesso la realtà è edulcorata da atteggiamenti di comodo, da etichette sociali, ma anche da una codardia dell'essere umano. Se togliessimo i vari strati di cellophane e andassimo al vero dei sentimenti... la definizione non parla di uccidere o di torturare fisicamente, ma di perseguire il convincimento altrui alle nostre idee sì. Ora: la nostra cultura predominante è cristiana, e crediamo che sia la migliore. Se così non fosse, nulla ci vieta di "spostarci" su ideologie differenti. Stessa cosa vale per la politica o per diversi aspetti della vita dove non c'è un giusto o sbagliato, ma un preferibile. Invece c'è un'ipocrisia e una codardia in giro, che alla fine nessuno è nemmeno più capace di prendere posizione, di avere una coscienza.

Concludo ricordando che mentre ce ne stavamo tutti a guardare la tv per seguire in diretta l'inseguimento ai tre terroristi e scrivendo dappertutto #iosonoCharlie, in Nigeria venivano ammazzate duemila (duemila!) persone in un colpo solo e una bambina di dieci anni veniva imbottita di tritolo e fatta esplodere. Ma forse i neri, malgrado i tanti anni passati dall'abolizione della schiavitù, contano ancora meno dei bianchi europei. Economicamente, poi, non ne parliamo...

Mentre scrivevo a Parigi un milione di persone sfilava fini a Piazza della Repubblica come segno di coraggio e democrazia. E altre seicentomila persone facevano altrettanto nelle province. Giusto così, giusto reagire e farlo in questo modo collettivo. Ma ricordiamoci che poi da soli nei prossimi giorni dobbiamo portare avanti il messaggio, come gocce nell'oceano. Anche se mi immagino il capo di Al-Qaeda che si guarda la televisione se la ride sotto la barba immaginando tante formichine spiazzate da un calcio, mi dico che è proprio per questo che si deve perseguire lo sforzo da soli. Le marce sono solo un ipotetico summit per fare il punto della situazione e risvegliare le coscienze. 

Ok, ora ditemi pure che ho sparato una marea di scemenze. Ma qualcuno deve pur farlo.
Io sono razzista. Pacifista, però.

Bye,
Sly  

lunedì 5 gennaio 2015

La magia del sud


Ciao!

Pochi giorni fa ci lasciava il cantante Pino Mango per un infarto durante un concerto. Questa notte stessa sorte per Pino Daniele. Entrambi 60 anni.
Nasce spontanea una battuta un po' irriverente: che sia colpa dell'inquinamento? E io penso che sì, in qualche modo una forma di inquinamento c'entra...

Mango e Daniele erano entrambi meridionali, il secondo era addirittura napoletano. Scrivo addirittura perché, c'è poco da fare, Napoli e i suoi abitanti sono una cosa particolare! Lo dico da veneziana che a Napoli non c'è mai stata e chissà se mai avrà il coraggio di metterci piede. Lo dico con un po' di distacco nordico, lo ammetto. Non mi sento in colpa, si nasce e si cresce in un territorio infarcito di una certa mentalità, non si può pretendere diversamente.
Però l'inquinamento a cui accennavo prima io lo attribuisco proprio a questo nord e alla sua mentalità. Siamo inquinati di aridità emotiva.

Pino Mango a me piaceva molto e lo conoscevo di più come cantante rispetto a Pino Daniele, ma è indubbio che se anche a Venezia si arriva a cantare canzoni come "Napule è" in un napoletano improbabile, un significato lo possiamo trovare solo nell'uso del cuore nell'arte e nella vita. Quel cuore che, forse, si è spremuto troppo presto, ma che non morirà mai davvero per i tesori che ci ha lasciato.

La magia del sud sta in questi incanti e nelle sue contraddizioni. Il sud da qui sembra sempre un problema da risolvere, ma poi chissà qual è davvero il problema...

Bye,
Sly